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Laboratorio pratico di teatro

 

Il sogno di scrivere

Sei lì, tremante, seduta dietro un banco in una stanza sconosciuta, in mezzo, a gente, sconosciuta. Ti hanno addobbato a festa come un albero di Natale. I tuoi lunghi capelli sono raccolti in una coda tanto tirata che ti strappa le tempie. Un grosso nastro, ti sovrasta il capo formando un fiocco enorme che quasi seppellisce la tua fragile struttura di bambina esile; il suo compagno, fa capolino da sotto il tuo mento ad ornare lo scialbo grembiule. Il disagio, neanche a dirlo, è grande mentre ti guardi intorno tra decine di altre bambine sotto lo sguardo severo di un’austera, anziana signora. Vorresti scappare, tra poco ti metteranno alla prova e... tu non sai né scrivere, né leggere! Ti sarebbe piaciuto, ma nessuno ti ha insegnato; ed ora? Che figura! Senti le lacrime salire e le rimandi indietro con la fierezza di chi non vuole mostrare la sua debolezza: “...questo no! ... non mi vedranno piangere!” Finalmente ti decidi a soffermare lo sguardo sugli altri visi, li scruti uno ad uno. Altri occhi tristi, si guardano intorno smarriti come i tuoi. Sorridi ed un sorriso timido ti ricambia. Cominci a parlare; il nome, la cartella nuova, l’astuccio e mentre il profumo acre di carta e pastelli comincia a diventarti familiare, l’anziana signora inizia a parlare: “Silenzio, adesso, su...!Ascoltate: mi chiamo Concetta Carrino, sono la vostra maestra e vi accompagnerò per ben cinque anni! Quando saremo giunte alla fine di questo percorso, sarete in grado di leggere e scrivere senza alcuna difficoltà... e quante cose, avrete imparato!” Ma... allora, anche le altre...! Uauh! Fantastico; non sono l’unica...! Neanche lei, neanche l’altra, e questa nemmeno...! ...e tu, che fai tanto la schizzinosa; nemmeno tu, sai scrivere o leggere!”. Mi raddrizzo sulla piccola sedia: “...ce la posso fare…!”. Prendiamo il quaderno e la penna, rigorosamente blu; quella rossa e quella nera, sono riservate alla maestra. Cominciamo: “ scrivete a  e A ...”. "...perfetto, non è difficile...!” “ ...continuiamo: e  e E ...” “Oh Oh! ...come cavolo si fa a girare...?...forse non è proprio perfetta come quella alla lavagna. Speriamo che la signora non se ne accorga!” Invece, lei passa proprio vicino a me... mi sorride e fa cenno che va bene! Guardo in giro, qualcuna è costretta a farsi aiutare dalla maestra; io, riesco da sola...! Torno a casa e mostro orgogliosa il quaderno con le mie prime letterine; speriamo che sarò così brava anche domani...! Passano le settimane ed arriva un giorno in cui, come un lampo che squarci il cielo, tutto ti diventa chiaro; m-a-m-m-a ...ma si, mamma! Ci sono; posso scrivere quello che mi va! Basta mettere attenzione a quali letterine usare, metterle in sequenza e... il gioco è fatto! Il sogno si è avverato; finalmente, so scrivere! Ho lo strumento per comunicare agli altri i miei pensieri: “Ti voglio bene mamma!” “ Caro Befana, vorrei...” “... ti chiedo scusa!”.  E’ una magia; i tuoi pensieri,  prendono forma e diventano visibili a tutti! Le tue fantasticherie raggiungono gli altri e li trascinano nel mondo incantato della tua fantasia! La dolcezza, la rabbia, la disperazione sono lì, parola dopo parola... e magari, non solo per te! La traccia di un filo infinito, attraversa i secoli e ti regala   la consapevolezza di rappresentare un microscopico frammento, nell’immenso disegno dell’Universo stesso.

 

           

  

 

 
 

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